Su gentile invito del responsabile Antonio Zoncheddu, che ringrazio pubblicamente, mercoledì 11 aprile 2018, presso il Circolo Fotografico Universitario di Genova, ho presieduto un incontro fotografico dedicato all’icona Polaroid.
Da molti anni mi occupo principalmente di fotografia d’autore, utilizzando materiale istantaneo come medium per la realizzazione delle mie opere. L’interesse verso questo mezzo espressivo nacque dalla scoperta di straordinari artisti fotografi come ad esempio Paolo Gioli, e dalla personale conoscenza, durante una fiera di fotografia a Milano, di Maurizio Galimberti, l’autore italiano contemporaneo che, secondo me, più di tutti ha contribuito alla diffusione dell’instant film nel nostro Paese, e non solo.
La Polaroid, come sistema fotografico, nacque intorno agli anni 50, inventata da quel genio che era Edwin Land, e si diffuse velocemente nel mondo, grazie all’immediatezza del risultato, impossibile sino a quel momento.
Il mio percorso, autodidatta, si sviluppa con lo studio e l’analisi di autori affermati, unitamente alla lettura e alla sperimentazione pratica, con l’ausilio della poca documentazione tecnica reperibile.
Internet doveva ancora nascere: la facilità con cui attualmente possiamo acquisire e scambiare ogni tipologia di informazione era, a quel tempo, del tutto inimmaginabile.
Il mix di tecnica fotografica e pura manualità, caratteristica imprescindibile e strettamente necessaria per l’utilizzo creativo di questo materiale – vedi, nello specifico – trasferimento di immagine e distacco di emulsione, unitamente alla passione per l’arte pittorica, fece nascere, intorno agli anni 2000, il progetto fotografico dedicato alla figura femminile nella storia dell’arte, che ho presentato durante questo incontro.
Tuttora in progress (purtroppo in conclusione, causa imminente e definitivo esaurimento pellicole), realizzato con originale film POLAROID di grande formato (4×5 pollici, type 59, 79 e Polacolor), esplora la figura e la rappresentazione femminile nella storia dell’arte, interpretata, per mia precisa scelta stilistica, da modelle non professioniste, le classiche persone della porta accanto, principalmente non soggette all’omologazione imperante imposta dai media contemporanei.
Si tratta di pezzi unici, trasferiti su carta da artista (Arches satinata da 300gr/mq). Unitamente ai pezzi unici in formato originale (4×5 pollici), per favorire l’acquisizione da parte dei galleristi e la fruizione del collezionista, vengono realizzate stampe Fine Art ®Digigraphie, di formato 50×70 cm su carta Hahnemühle Photo Rag® Baryta 315 a tiratura unica o limitata/certificata.
L’incontro è proseguito con brevi cenni sociologici riguardanti l’immagine istantanea, come oggetto del desiderio, fisico e tangibile, a fronte dell’immaterialità digitale (le foto si guardano, retroilluminate, e la stampa è diventata marginale rispetto alla quantità enorme di materiale prodotto).
Cenni tecnici riguardanti la realizzazione pratica delle opere, e una panoramica relativa alle pellicole istantanee attualmente reperibili sul mercato (Impossible Project ora diventato Polaroid Original e Fuji), hanno concluso l’incontro.
Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, a richiedere ulteriori informazioni può prenotarsi per un WORKSHOP CREATIVO, che periodicamente organizzo, al raggiungimento minimo dei necessari partecipanti. Durante l’incontro, della durata giornaliera, vengono descritte e spiegate praticamente le tecniche di manipolazione delle immagini POLAROID.
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Grazie. Frank Morris