Hermann Nitsch a Genova – Inaugurazione mostra – galleria ABC-Arte
La Galleria ABC-arte ha inaugurato il 25 maggio 2023, una grande mostra dell’artista-performer Hermann Nitsch (Vienna, 29 agosto 1938 – Mistelbach, 18 aprile 2022).
Un’occasione unica per ammirare le controverse opere del viennese Hermann Nitsch a Genova.
La mostra, visitabile fino al 30 settembre 2023, è stata allestita dalla galleria ABC, in sinergia con Peppe Morra, fondatore del Museo Hermann Nitsch.
Hermann Nitsch è stato un carismatico esponente di spicco dell’azionismo viennese, una corrente artistica sviluppata in Austria verso la prima metà degli anni sessanta, caratterizzata principalmente da happening e performance, spesso di matrice psicologistica e sado-masochistica, nonchè autolesionistica.
A causa di queste connotazioni “estreme”, l’artista ebbe problemi giudiziari che lo costrinsero a trasferirsi in Germania. Rientrò in Austria nel 1971, acquistando il castello di Prinzendorf, proseguendo in questo luogo tutte le sue perfomance e riti: tra le più conosciute, il “Teatro delle Orge e dei Misteri (Das Orgien Mysterien Theater)”, performance estrema e sanguinosa, comprendente sacrifici di animali e atti di onanismo.
La mostra è un’occasione unica per ammirare le opere di Hermann Nitsch a Genova. Sono esposti i suoi primi lavori, essenzialmente pittorici, fotografie delle performance, le grandi tele e le installazioni, omaggio a Nietzsche e Burri.
Le opere di Nitsch, sia che si tratti di tele che di installazioni o performance totali, utilizzano come principale componente materica il sangue. Comune denominatore di vita e morte, ciò che accomuna ogni essere vivente, ma considerato eversivo e pericoloso, a causa dei condizionamenti cultural-religiosi e moralistici che caratterizzano la nostra società.
La sua già citata opera totale Das Orgien Mysterien Theater si completò nel 1998 con l’Azione n. 100. Nel suo castello di Prinzendorf, centinaia, tra figuranti e orchestrali, 1000 litri di sangue animale, agnelli, maiali, croci, migliaia di metri quadrati di stoffa rigorosamente bianca ed altri innumerevoli oggetti simbolici furono allestiti in una non stop di 6 giorni, fondendo in un unicum pittura, danza, musica, meditazione e riti sacrificali, con la partecipazione attiva del pubblico.
Coinvolgendo i cinque sensi e, attraverso vari stati di eccitazione, i primordiali istinti umani, secondo Nitsch repressi dalle norme e convenzioni sociali, ispirandosi alle rappresentazioni religiose arcaiche, vengono sacrificati animali, spargendo il loro sangue e interiora.
L’opera, sicuramente unica nel suo genere, fu interamente finanziata dall’artista stesso con circa 700.000 euro.
A causa di questa sua visione, certamente avulsa dal recinto convenzionale dell’arte, Hermann Nitsch fu processato più volte e condannato a varie pene detentive.
Viene da chiedersi cosa potrebbe accadere a questo artista se fosse contemporaneo, con le sue azioni estreme, grazie all’omologazione dominante del pensiero unico.
Probabilmente non verrebbe arrestato, ma bandito da ogni forma di comunicazione, sia tradizionale che social, ovvero, forse ancora peggio, condannato all’oblio.
Hermann Nitsch è deceduto all’età di 83 anni il 18 aprile 2022 nel suo paese natale.
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