A casa di Piero Gemelli

Venerdì 25 ottobre, a Milano, in occasione di uno degli appuntamenti organizzati dal GRIN per Archivi Aperti, sono stato ospite dello studio del fotografo Piero Gemelli. Architetto, artista, scultore, fotografo. Difficile definire univocamente il suo lavoro, essendo una continua commistione tra vari àmbiti artistici, strettamente uniti tra di loro da un sottile filo invisibile chiamato creatività.

Piero Gemelli Fotografie 1983-1993

Una fotografia di Still Life nasce, ad esempio, da una scultura ideata, disegnata e progettata da Gemelli “sull’oggetto” da rappresentare. L’immagine diviene pertanto l’atto finale di un processo creativo molto più ampio e strutturato, rispetto ad un semplice scatto fotografico. Piero non si è risparmiato e, seduti su un comodo divano, ci ha incantato con aneddoti, racconti e storie sul mondo della moda e dell’editoria, ambiente che è radicalmente cambiato dagli anni 2000 in avanti. Condividendo con noi il contenuto delle sue scatole stracolme di fotografie, tra una Cucinotta, la Bellucci o Carla Bruni, abbiamo potuto ammirare immagini storiche, estremamente pulite e rigorose, considerando che all’epoca, siamo tra gli anni ’80 e ’90, non esisteva il fotoritocco massivo disponibile attualmente, e l’immagine doveva essere necessariamente progettata, costruita e finalizzata esclusivamente sul set di ripresa.

Piero Gemelli e Frank Morris – Polaroid 8×10

I test luci e composizione venivano pertanto effettuati in Polaroid grande formato (4×5 e 8×10 pollici). Avere tra le mani queste semplici foto-test di allora, che oggi hanno inequivocabilmente una valenza propria, come oggetto univoco di immagine autonoma, sentire ancora l’odore, dopo tanti anni, degli sviluppi Polaroid, essendo io profondamente coinvolto nella fotografia istantanea (attuale, con finalità completamente diverse da allora), posso affermare che è stata un’emozione unica e irripetibile.

Salotto di Piero Gemelli – Milano

Il tutto in uno spazio che sarebbe decisamente riduttivo definire semplicemente uno studio fotografico. Una splendida casa-museo, costruita e modellata magistralmente da un architetto, nonchè fotografo e artista.

Luogo che rappresenta, come è giusto che sia, la personalità di un uomo colto, raffinato, dove ogni oggetto, fotografia o libro fanno parte indissolubilmente del suo lavoro di fotografo ma anche e soprattutto della sua vita privata e che, con mio grande piacere e riconoscenza, ho avuto l’opportunità di apprezzare. Grazie Piero.