Verde Liguria – libro di Roberto Orlando e Stefano Termanini

In occasione di Euroflora 2025 è stato presentato il libro “Verde Liguria”. Le fotografie di Roberto Orlando e i testi di Stefano Termanini ci portano per mano nelle bellezze floreali della nostra regione, scoprendo luoghi incantati, che anche noi liguri, tra cui il sottoscritto, potremmo non avere mai visitato.

verde liguria

La presentazione di “Verde Liguria” si è svolta nel «Teatro dei Fiori», spazio che univa arte floreale e pittura dal vivo, dove Margherita Cao Caumont realizzava composizioni con fiori stagionali italiani e materiali riutilizzabili e Carolina Italiani creava, “in diretta”, dipinti ad acquerello ispirati ai fiori e alle composizioni realizzate da Margherita.

Stefano Termanini ha ribadito che il libro è nato in concomitanza di Euroflora 2025, con l’obiettivo di «raccontare il territorio della Liguria dal punto di vista del verde».

Roberto Orlando ha raccontato come sia cominciata questa «nuova avventura editoriale dopo “Genova Infinita”». La ricerca preliminare sul web di «tipicità del verde in Liguria» ha evidenziato che la nostra regione è in percentuale la più ricca d’Italia di verde e aree boschive, con la maggiore varietà di specie vegetali autoctone. Uno studio dell’Università di Pisa ha certificato ben 3527 specie indigene, un dato record al quale si contrappone negativamente la presenza di 426 specie aliene invasive che costituiscono un serio pericolo per le specie locali.

Le fotografie di Roberto Orlando raggiungono l’obiettivo di svelare magistralmente al lettore luoghi tipici della nostra regione, un “verde” viaggio patinato che accende in noi il desiderio di scoprire una Liguria lontana dall’azzurro del mare, ma non per questo meno affascinante.

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Indagini by Morris & Pellegrino

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FRANK MORRIS & GIUSEPPE PELLEGRINO – Indagini
Two heads are better than one

Entr’acte
via sant’Agnese 19r – Genova

16 aprile – 20 maggio 2025
orario: mercoledì- venerdì 16-19
inaugurazione: mercoledì 16 aprile, ore 17

a cura di Sandro Ricaldone

In un saggio pubblicato anni fa (2010) sulla rivista Science un pool di ricercatori impegnati nel progetto Mindbridge ha sintetizzato gli esiti del lavoro sperimentale che avevano condotto negli anni precedenti sotto il titolo significativo “Two heads are better than one”.
A questa medesima conclusione sono pervenuti per tutt’altra via Frank Morris, fotografo, e Giuseppe Pellegrino poeta asemico, creando a due teste (e quattro mani) i sorprendenti lavori inediti ora presentati da Entr’acte.

Scrivono gli autori:
“Scrittura asemica e fotografia: manoscritti e Polaroid. Tavole composte per lo più da fogli strappati, selezionati e riassemblati sui quali gli scatti fotografici – alla ricerca di dettagli, indizi – sono concepiti come ready-made, non solo di segni e di lettere, ma anche di figure apparentemente estranee.

Le foto applicate celano il sottostante, nel luogo stesso della loro apparizione, introducendo un’oscurità, un’indeterminazione. L’ombra che getta l’indagatore stesso durante il proprio agire. Entrambi gli autori sembrano utilizzare il proprio medium al contrario. Una scrittura che non significa, diventata ombra di sé, e una fotografia che nasconde sempre qualcosa con la sua stessa presenza”.


Si potrebbe aggiungere che – come accade nel lavoro riprodotto nell’invito – la fotografia cela, sì, la traccia manoscritta, ma nel contempo la riproduce, completandola, con un lieve sfalsamento che duplica l’immagine rimarcandone comunque l’alterità, in un genere di “ripetizione differente”, nella “sorte di un altro gioco” di deleuziana memoria.

indagini
Morris Ricaldone Pellegrino
Frank Morris Sandro Ricaldone Giuseppe Pellegrino

foto di Roberto Orlando

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